Campo trincerato

Campo trincerato nel 1628

Campo trincerato nel 1866

Descrizione

Il campo trincerato nasce su un’ampia area a sud della piazza di Mantova, cinta a ovest e a sud dalle acque dell’inondazione del Paiolo, a est dal corso del Mincio inferiore e a nord dai trinceramenti del Te e del Migliaretto. Su questa grande isola, risultato della regimazione delle acque attuata nel corso dei secoli e trasformata in campo trincerato in epoca francese, dovevano svolgersi le esercitazioni militari, per questo si previde un campo di Marte a meridione del trinceramento del Te, e dovevano concentrarsi le truppe di guarnigione e le armate impegnate nelle campagne di guerra. Il campo trincerato era diviso sull’asse nord-sud dalla strada proveniente da Cerese e i terreni liberi da funzioni militari erano destinati all’agricoltura.
Nei primi anni dell’Ottocento fu progettato il tracciato generale del trinceramento che prevedeva lunghe cortine rettilinee in terra che fungevano sia da presidio difensivo sia da argine interno dell’inondazione del Paiolo. Tra le cortine furono progettati tre bastioni in terra ciascuno dotato di rampe e parapetti e di un grande ridotto centrale in muratura con feritoie dotato di piattaforma di artiglieria superiore per la difesa lontana. Durante tutta la successiva epoca austriaca i bastioni risultano sempre dotati di artiglierie per la difesa del fronte meridionale della piazzaforte.
Il sedime dei bastioni è ancora oggi riconoscibile sulle foto aeree.

Principali vicende storiche

In età napoleonica il piano generale di difesa, elaborato per il potenziamento della fortezza di Mantova dal generale francese François de Chasseloup-Laubat, conferì alla città il definitivo assetto fortificatorio secondo uno schema a forti staccati, ovvero opere poste oltre la cinta muraria bastionata, che manteneva la funzione di linea di resistenza secondaria o addirittura di sicurezza. Nel caso specifico tali opere costituivano le chiavi di un grandioso impianto idraulico che intendeva conferire alla città i connotati di un’imponente piazzaforte fluviale. Ancora una volta l’acqua rappresentava l’elemento essenziale della difesa e fondamentale era ovviamente il suo controllo. Inevitabilmente gli argini, le dighe e le chiuse, che costituivano il complesso sistema idraulico che caratterizzava Mantova, divennero punti nevralgici fondamentali da difendere e potenziare assieme alle opere poste a difesa dei principali accessi alla città. Furono progettate e realizzate nuove opere come le lunette di Belfiore e di San Giorgio, la grande inondazione del Paiolo sostenuta dalle dighe di Pradella e Pietole, la diga Chasseloup e sul fronte meridionale, oltre i trinceramenti del Te e del Migliaretto, il cosiddetto “campo trincerato”, un’ampia area racchiusa da terrapieni e da tre nuovi bastioni perimetrali, spianata perché se ne potessero ricavare terreni agricoli e un campo di Marte, ampia area destinata alle esercitazioni militari. Nel 1812 i tre bastioni e le cortine erano completati e si programmò la chiusura dei fronti di gola dei bastioni con torri dotate di piattaforma, interventi che nel 1814, quando i francesi furono costretti a lasciare la città, dovevano ancora essere eseguiti.
Il grandioso disegno di trasformare Mantova in una grande piazzaforte fluviale fu ripreso dagli austriaci che in parte lo modificarono e successivamente lo ampliarono. Il campo trincerato, posto a coronamento delle opere fortificate del Te e del Migliaretto, già definito nel suo impianto, di cui oggi rimangono tracce di terrapieni e dei bastioni, rimase per tutto il XIX secolo un elemento fondamentale dell’assetto difensivo del fronte sud-orientale e conobbe la sua graduale scomparsa a partire dall’inizio del XX secolo quando, in seguito alle numerore interpellanze, presero avvio i lavori di smantellamento delle opere di difesa che a lungo definirono il disegno della fortezza.

  • Classificazione Tipologica
    Campo trincerato

  • Ubicazione

  • Stato di conservazione
    Si conservano due dei tre bastioni realizzati assieme a terrapieni posti a cintura dell’ampia area.

  • Proprietà o Ente di riferimento
    Pubblica e privata

  • Accessibilità
    Parziale

  • Destinazione d’uso attuale
    Mista

  • Principali fonti bibliografiche
    Bonora, C. (1999)Le difese militari, in Mantova e il suo territorio, a cura di G. Rumi, G. Mezzanotte, A. Cova, Milano, Cariplo, pp. 213-247.
    Fara, A. (2006)Napoleone architetto, Firenze, Olschki.
    Rondelli, F. (2007)L’architettura militare sul territorio virgiliano: il forte di Pietole nell’epoca francese in Virgilio ombra gentil. Luoghi Memorie Documenti, a cura di C. Togliani, Mantova, Editoriale Sometti, pp. 231-242.