Strutture logistiche

Legenda
Caserme
Polveriere, magazzini, depositi e opifici
Sedi e Uffici amministrativi
Servizi e assistenza
Esistenti Scomparsi Tipologia
Caserme
Polveriere
Magazzini
Depositi
Opifici
Sedi
Uffici amministrativi
Servizi e assistenza
Caserme, polveriere, depositi e magazzini

All’inizio del XVIII secolo, lo stanziamento in città di un consistente presidio e le condizioni di immediata operatività imposte alla citta di Mantova richiesero, oltre alla comune attività di potenziamento delle strutture difensive proprie di una fortezza, l’organizzazione entro il nucleo urbano degli essenziali servizi logistici necessari per consentire l’acquartieramento e il sostentamento dei soldati, il ricovero degli animali e il deposito di materiali, armi, polveri e munizioni.
Inizialmente oltre all’utilizzo di strutture già destinate all’uso militare, secondo una prassi consolidata, dettata da concrete e immediate esigenze strategiche, fu attuata una incondizionata requisizione di case, palazzi e ville signorili e l’occupazione di complessi già gonzagheschi, cui fecero seguito interventi manutentivi o adattamenti funzionali connessi essenzialmente alle necessità contingenti.
Dalla seconda metà del secolo, accanto a interventi messi in atto per definire spazi in grado di ospitare le nuove attività organizzate, simboli ed espressione della società e della cultura illuministica, l’amministrazione militare affrontò l’elaborazione di piani organici per il potenziamento del sistema difensivo della città e una programmatica riorganizzazione delle strutture logistiche a servizio della fortezza. La prassi di dislocare quartieri militari, depositi e magazzini in edifici di ragione privata o camerale, fu progressivamente sostituita dall’allestimento di strutture proprie che condussero alla elaborazione di specifici modelli edilizi. Operazione che trovò ampia attuazione in seguito alla riforma degli enti religiosi, iniziata da Maria Teresa, proseguita dal figlio Giuseppe II e poi conclusa da Napoleone Bonaparte, finalizzata a scardinare, l’ancora esistente assetto medievale in cui Chiesa e nobiltà detenevano un ruolo fondamentale e formavano una compenetrazione di poteri e di interessi difficile da distinguere e al tempo stesso paralizzante e inadeguata alle mutate condizioni politiche, economiche e militari. Molte delle strutture conventuali che si resero progressivamente disponibili, furono inserite nel processo di riorganizzazione e perfezionamento dell’apparato logistico a servizio della fortezza, costituito da magazzini, depositi e opifici la cui realizzazione fu spesso condizionata da ricorrenti, ciclici, problemi economici. Si trattò in definitiva di un processo che assegnò una nuova immagine e un nuovo assetto complessivo alla città che, esaurito il proprio ruolo di capitale, divenne una città-fortezza che avrebbe trovato il proprio definitivo perfezionamento con l’annessione alla Repubblica Cisalpina, poi Regno d’Italia, e nel corso del XIX secolo con la successiva restaurazione asburgica.

Un capitolo di storia complesso e articolato, solo in parte indagato attraverso alcuni primi studi, delineato nei contorni di un quadro generale, che necessita ancora di un’analisi sistematica e di uno studio all’interno del più ampio processo di trasformazione urbana. A fronte di questa complessità, partendo dai dati della Pianta della Regia Città di Mantova del 1865, conservata presso il Kriegsarchiv di Vienna, rielaborata e aggiornata (ÖStA, KA, Kartensammlung, Ausland II, α 1, Mantua, n. 9), si è costruita una mappa interattiva che restituisce un primo quadro delle strutture logistiche della fortezza mantovana poco prima della sua annessione al Regno d’Italia. Il dato storico è stato sovrapposto al tessuto urbano attuale nel tentativo di consentire l’immediata ubicazione dei vari complessi e la loro scomparsa o eventuale conservazione. Caserme, polveriere, magazzini, depositi e opifici, uffici amministrativi, servizi e assistenza per ciascuno dei quali sono state raccolte alcune prime e brevi note storiche nel tentativo di costruire un primo strumento di analisi, modificabile e implementabile, base per ulteriori necessari approfondimenti.

Bibliografia di riferimento

Bonora, C. (1999), Le difese militari, in Mantova e il suo territorio, a cura di G. Rumi, G. Mezzanotte, A. Cova, Milano, Cariplo, pp. 213-247.
Bonora Previdi, C. (2009), Mantova e le difese imperiali. Architettura e ingegneri militari durante gli anni della prima amministrazione asburgica (1707-1797), «Postumia», 20/1-2.
Bottoni, V.P. (1839), Mantova numerizzata ovvero guida numerica alle case ed agli stabilimenti di questa R. Città, Mantova, Co’ Tipi Virgiliani di L. Caranenti.
Ferrari, D. (2000), La città fortificata. Mantova nelle mappe ottocentesche del Kriegsarchiv di Vienna, Modena, Il Bulino.
Restori, V. (1937), Mantova e dintorni. Guida storico artistica topografica, Mantova.
Rossi, F. (2012-13), Mantova città fortezza. Un percorso tra gli alloggi militari, XVIII-XIX secolo, tesi di laurea, relatore C. Bonora Previdi, Politecnico di Milano-sede di Mantova, Scuola di Architettura e Società, Corso di laurea in Architettura e produzione edilizia.