Serraglio

Castello o Torre di Curtatone

Veduta generale delle Tre Rocchette della Montanara

Rocca del Cartone o dell’Osone

Rocchetta della Torre

Rocchetta Minore

Castello, torre e rocchetta di Buscoldo

Veduta generale di Borgoforte

Castello di Borgoforte

Rocca di Borgoforte

Descrizione

Il sistema difensivo del Serraglio era costituito da un’ampia porzione di territorio compresa tra le linee del Po e del Mincio, la città e la cosiddetta fossa di Curtatone, canale alimentato dalle acque del lago Superiore che sfociava nel Po all’altezza di Borgoforte. Regolata da un sistema idraulico che sfruttava la depressione dei terreni, che in caso di necessità potevano essere impaludati e allagati dalle acque fatte defluire attraverso una serie di canali e fossati, consentiva di ampliare la zona lacustre intorno alla città.
In particolare il tronco di canale posto tra Curtatone e Montanara, oggi chiamato Osone Nuovo, si immetteva nella Fossaviva passando per le valli di Montanara e di Buscoldo, giungendo fino a Borgoforte dove, attraverso la chiavica della locale “Rocchetta”, entrava in Po. Tale linea era rafforzata da diverse strutture difensive: il castello di Curtatone (di cui oggi non rimane alcune traccia), le tre rocchette di Montanara (una di queste ancora visibile) e il sistema difensivo di Buscoldo, costituito da un castello e da due torri: la prima di queste sorgeva in corrispondenza dell’attuale località Serraglio vicino al ponte su Fossaviva, la seconda alla “Madonnina”; il castello invece, del quale si hanno notizie fino al 1629, sorgeva in corrispondenza dell’attuale incrocio fra via Sacca, via Marconi e via Marco Polo, di recente realizzazione e dove esiste ancora un luogo denominato “il Castello”.

Principali vicende storiche

La città di Mantova, da sempre protetta dalle acque del fiume Mincio, completava la propria difesa sul fronte meridionale con un ingegnoso e complesso sistema denominato Serraglio (dal latino serraculum), corrispondente a un’ampia zona compresa tra la cosiddetta fossa di Curtatone, le linee del Po e del Mincio e la città, regolata da un complesso sistema di chiaviche, fossati e torri, che in caso di estrema necessità ne consentivano l’impaludamento in modo da cingere Mantova con un’ulteriore difesa alle spalle del lago Paiolo e sbarrare la strada a chi fosse giunto da occidente.
Prezioso baluardo naturale e straordinaria dimostrazione di come l’acqua potesse costituire un insostituibile elemento di difesa, il Serraglio fu protagonista d’ogni guerra nella storia mantovana. Si ritiene che la sua costruzione sia iniziata nel 1215 e terminata nel 1259; ampiamente utilizzato dai Gonzaga dal XIV al XVII secolo in più occasioni durante le guerre contro i Visconti e gli Estensi, esso costituì a lungo un’eccellente retroguardia nel disegno difensivo della città. Un ruolo confermato anche nel XVIII e nel XIX secolo, quando, le campagne di guerra del 1848-49, comprovarono le potenzialità e la validità del Quadrilatero con la sua conseguente definitiva impostazione. Peschiera e Mantova, poste sulla linea del Mincio, in posizione avanzata, avrebbero costituito i perni di manovra dell’armata, Legnago, in seconda linea, come testa di ponte avrebbe assicurato l’appoggio all’ala del medio Adige, mentre Verona, in posizione arretrata e direttamente collegata all’Impero, sarebbe stata il deposito dove concentrare tutti i rifornimenti militari del Lombardo-Veneto. Mentre a Peschiera si disponeva la costruzione di una cinta di opere esterne minori e a Verona la prima cinta di forti a Mantova, all’indomani degli scontri della Prima guerra d’indipendenza, il genio militare asburgico pose mano alla realizzazione di cinque ridotti sulla linea avanzata occidentale costituita dall’arginatura dello scolo pubblico denominato Osone Nuovo. Qui durante gli scontri armati del 1848 le truppe toscane, accampate tra Montanara e Curtatone, avevano, infatti, eretto un trinceramento di opere provvisorie in terra che nel 1849, in esecuzione dell’ordine del feldmaresciallo Radetzky del 20 agosto, anziché essere distrutte furono sostituite da ridotti di carattere semipermanente che definirono una linea difensiva estesa dalle propaggini del lago Superiore, presso Curtatone, fin oltre Montanara chiudendo così idealmente la linea del Serraglio.

  • Classificazione Tipologica
    Serraglio
  • Progettisti
  • Ubicazione
    Insieme di opere / difesa territoriale
  • Stato di conservazione
    Pur rimanendo leggibili l’ampia porzione di territorio e il sistema idraulico che lo costituivano, delle opere che completavano il Serraglio oggi si conserva solo una delle tre rocchette di Montanara detta dell’Osone, a causa del canale che la costeggia, o Casale Rocca.
  • Proprietà o Ente di riferimento
  • Accessibilità
  • Destinazione d’uso attuale

  • Principali fonti bibliografiche
    Annaloro, G.-Artoni, P. et al. (2014), Curtatone. I segni della storia, Mantova, Editoriale Sometti.
    Bonora Previdi, C. (2014), Sentinelle del fiume. Castelli, forti, opere di difesa, in La Civiltà del fiume. Mincio paesaggio complesso, a cura di C. Togliani, Milano, Franco Angeli, pp. 154-177.
    Parmigiani, C. (2010), Il Serraglio mantovano. Storia, difese militari e idrauliche, Mantova, Editoriale Sometti.