«(…) all’interna capacità della città di Mantova s’aggiungono gli avantaggi esterni (…), la vicinanza ai confini dell’Alemagna per ricevere i soccorsi, la dificultà che vi è di bloccarla, o assediarla, e la facilità che si ha di soccorrerla, il passaggio che da dal Fiume Mincio, la navigazione, che tanto facilita i trasporti d’ogni genere; li mezzi che porge per facilitare il passaggio del Po, e la situazione del così detto Serraglio in cui è collocata, riuniti insieme sono tali che non è possibile di rinvenirli in alcuna altra città e questi avantaggi sono stati la causa di scieglierla per Piazza d’arme in passato, e faranno che come tale venga conservata anche in avvenire (…)».
Nicolò Baschiera, 1752
«(…) all’interna capacità della città di Mantova s’aggiungono gli avantaggi esterni (…), la vicinanza ai confini dell’Alemagna per ricevere i soccorsi, la dificultà che vi è di bloccarla, o assediarla, e la facilità che si ha di soccorrerla, il passaggio che da dal Fiume Mincio, la navigazione, che tanto facilita i trasporti d’ogni genere; li mezzi che porge per facilitare il passaggio del Po, e la situazione del così detto Serraglio in cui è collocata, riuniti insieme sono tali che non è possibile di rinvenirli in alcuna altra città e questi avantaggi sono stati la causa di scieglierla per Piazza d’arme in passato, e faranno che come tale venga conservata anche in avvenire (…)».
Nicolò Baschiera, 1752